1 giu 2020

COME VEDERE I COLORI

PRE o POST-FAZIONE 

“Quanto di seguito sto per esporre è rivolto a quei pochi che in vita loro a qualsiasi titolo e grado hanno voluto occuparsene”. Queste erano le parole con cui s'apriva un vecchio diario casualmente ritrovato, come in uno di quei romanzi un bel po' stucchevoli in voga il secolo scorso, in una soffitta buia e umida, o forse in una cantina che lo era ancora di più. E curiosamente (ma, in fondo, non troppo) erano anche le uniche (parole) rimaste leggibili all’aggressione degli eventi atmosferici e dalle intemperie e intemperanze della storia - cioè delle vicende di una persona. A chi fosse appartenuto era impossibile risalire dato che le restanti cento e passa pagine che lo componevano presentavano nient’altro che macchie e qui e lì il fantasma di qualche linea tracciata a penna o lapis. Della copertina ne era privo fatta eccezione di due stretti brandelli lungo il dorso rosicchiato. Nello stesso mobile furono trovate delle fotografie dagherrotipiche (si dirà così?) e lastre ad impressione di vario tipo. Quando acquistai il tutto il venditore non seppe fornirmi informazioni più precise. Mi disse, però, di aver acquistato l’intero carico, che comprendeva altri dodici lotti, da un mercante straniero ma anche che probabilmente il ritrovamento era avvenuto in un paese estero nonostante quella frase in italiano ne suggerisse una provenienza connazionale. 

31 mag 2020

LA VERITÀ È UNA

« conoscerete la verità e la verità vi farà liberi »
 (Giovanni 8:32) 

(...) “Questa è una mela. Chi non è d'accordo può anche andarsene” disse Tommaso d'Aquino mentre prendeva posto alla lunga cattedra elevata da una pedana di poco più grande. Ed io per l'onestà intellettuale che da sempre mi danneggia, dovetti uscire dall'aula. A malincuore, però, poiché sapevo che mi sarei perso quella che prometteva d'essere una audienza di eccezionale interesse. Ma tant'è! Quel suo incipit m'aveva subito tagliato fuori dalla discussione. Sempre che in quell'aula ce ne sia stata una e che non si sia trattato invece d'un monologo di tre ore. Tre ore che attesi che trascorressero seduto sul bordo della fontana nel chiostro da cui potevo qui e lì percepire non più di un rombo illeggibile della sua voce tremolante e perentoria allo stesso tempo. 

12 giu 2018

LA MATTINA QUANDO M'ALZO

12              
i rami fradici di allerti pianti che hanno spento loro che io coloro, e me/ zuppi di verde e di suoni di ottavo io lottavo/ e anche il fiume ascoltava/ ed un bel buio rosa di morte sputava. Mi tira ora a se/ e mi piace.
sul monte che cambia di forma e veloce di posto, mi sposto dal giallo di un gioco al verde dei miei panni stesi a lenzuoli/ tanti su tanti.
e le ruote piegate a cerchi tagliati da centro a centro si ammucchiano e formano uccelli/ di forme spiumate e informali che ridono di tutto.
ed io mi indosso le piume di spuma di azzurro di tetti di case (cinesi) che loro non  hanno nè ora nè mai. e mi copro la faccia col rosso del rosso di tigre mangiata dalle formiche e dai ragni tra Hanoi e noi.

AMARE IL ROSSO

Dicevi di amare il rosso
poi, però
camminavi nel verde dei boschi
e sedevi in riva al mare blu
e solcavi il bianco col lapis grigio

Amavi la musica, dunque
che dici di vedere rossa.

Non t'ho mai creduto.


Manfredi Beninati. © All rights reserved

DICONO CHE DICI

Dicono che dici cose senza pensare, così per dirle. E ti capisco perchè anch'io lo faccio. È un buona tattica per avanzare la primalinea senza che nessuno se ne accorga. Senza che nessuno veda elmi, nè scudi, nè artiglieria. Le parole adatte sono coltelli tra i denti  a bocca chiusa. D'improvviso il nemico si ritrova a guardare nell'occhio la canna del fucile. Lo sguardo, pure orbo, aiuta e tu lo sai, lo sai bene che devi farlo, se puoi, sornione. Sai gestirlo a mestiere il tuo. Sai dove colpire da cecchino che sei. Io sono meno preciso, lo sai, mi conosci, ma ho più dimestichezza con lo spazio e le distanze da coprire in poco tempo.
Noi soldati combattiamo per il gusto, quando c'è. Altrimenti è meglio non chiederci perché.
Coprimi che vado. Ti rivedo più tardi sul colle per goderci insieme lo spettacolo delle loro rovine.


MY LITTLE SAILBOAT - FUCK IT! - IT'S TOO COLD!

You almost gave me a heart-attack. Your beauty's so ugly you give me creeps. More even when you wear that thing. It's too pretty, can't you see it exalts your wrong?
And you are a liar. You said I'd be happy here but it's freezing and I'm dehydrating and the only water is the ice melting in that filthy corner and I'm writing about the way it first gathers, droplet after drop, then flows, which is a sad thing for me to do and it looks real weird till one realizes it is just looking for an ocean to dive into and be happy where it belongs, again. Those muddy droplets need a wash!

My little sailboat is there, by the way, waiting for me, waiting for good. It's too cold. I'm gonna sit here till spring comes.

THREE GREEN RAYS

Three green rays in red sky
That's what I've seen with my seeing eye
The left one wasn't right
I was only left with one that night

ALLORTO

- (Aprendo il guscio d'una noce con le punte delle dita): "Ora che siamo al punto che abbiamo lottato tanto per esserci in questo posto, che vedendo da distanze irraggiungibili, sognando di abitare ci schernivamo; che in vendemmia gli arti saltavano. Quell'orto che ti vantavi d'aver arato senza bure o coltello, senza bue né scalpello e che invece io credevo essere sogno, di etere, dal blu grigio che vedevo. Ora che siamo qui che è dato di (per gioia) lacrimare senza dovere e senza tempo, senza affranto né affrettare.. A chi pensi, adesso? Chi vuoi con te?" 

- (Guardandolo con la coda dell'occhio): "Madre, figlio, fratello e arte. E potendo tutto il resto"

10 nov 2017

QUI CHE PIOVE

Qui che piove dentro casa, tutto è roseo senza il sole.
Lì che il cielo è già sereno al di sopra del suo tetto,
quella casa non ha vita.
Lì dove il sonno è ben protetto.
Lì che il sole non arriva, il tuo giglio ha perso i petali,
Lì può crescer solo il muschio.
Qui tripudiano le rose.

(Echo Park, 10 novembre 2017)

26 lug 2017

FROM A DRAWER

Solo flight a short walk a million miles away.
Mixed media on burnt paper.
A clear sky with no tears to spoil the picture.

(2001 - Found in a drawer on 23 July 2017)

31 mar 2017

CONVERSAZIONE CON RAIMUNDAS MALASAUSKAS - parte 1^

Quella che segue è la prima di tre conversazioni sullo stesso argomente tra Raimundas Malasauskas e Manfredi Beninati registrate i primi giorni del mese di febbraio del 2011. In tutte e tre le occasioni i due discutevano di un quadro .... while the two of them stood in front of a random painting at Manfredi's studio in Palermo for over an hour. Raimundas recorded the conversation on his mobile phone. Later on somebody transcribed the whole thing word by word. It is here presented just the way it came out of th recording without any editing being done to it. It is perhaps more interesting from a psychoanalytic point of view than it might be from artistic one.

30 mar 2017

LO STRAPPAMANIFESTI

Al secondo piano del MoMA (tutto maiuscolo tranne la ‘o’ della preposizione of ), il celeberrimo Museo di Arte Moderna di New York, alloggia una una nutrita collezione di decollage del catanzarese Domenico Rotella più noto ai più come Mimmo. Chi sa di cosa sto parlando, sono certo, starà pensando « embè, cosa c’è di strano? », dunque corro a precisare che « nulla, non ci trovo assolutamente nulla di strano nel fatto che il più onniscente, aperto e lungimirante museo del mondo ospiti nella sua ricchissima collezione anche quel lavoro di Rotella che tanto ha influenzato moda, mode e costumi con la semplicità di un gesto così diffuso anche tra i bimbi ». Mi piaceva, semmai, ricordarlo, cosicché a chiunque capitasse di perdersi a quelle coordinate possa sorgere il desiderio di vedere il bel colpo d’occhio di manifesti strappati e così bene installati.

CONVERSATION WITH RAIMUNDAS MALASAUSKAS - part 2

What follows is the second of three conversations on the same subject between Raimundas Malasauskas and Manfredi Beninati that took place on the 4th of february 2011while the two of them stood in front of a random painting at Manfredi's studio in Palermo for over an hour. Raimundas recorded the conversation on his mobile phone. Later on somebody transcribed the whole thing word by word. It is here presented just the way it came out of th recording without any editing being done to it.
It is perhaps more interesting from a psychoanalytic point of view than it might be from artistic one.


CONVERSATION WITH RAIMUNDAS MALASAUSKAS - part 1

Conversation with Raimundas Malasauskas - part 1 What follows is the first of three conversations on the same subject between Raimundas Malasauskas and Manfredi Beninati that took place on the 4th of february 2011while the two of them stood in front of a random painting at Manfredi's studio in Palermo for over an hour. Raimundas recorded the conversation on his mobile phone. Later on somebody transcribed the whole thing word by word. It is here presented just the way it came out of th recording without any editing being done to it. It is perhaps more interesting from a psychoanalytic point of view than it might be from artistic one.


CONVERSATION BETWEEN MANFREDI BENINATI AND LORENZO POGGIALI

Toll of bells, one stroke. Music

LORENZO POGGIALI: Let’s talk about Tiziano.

MANFREDI BENINATI: Tiziano who?

LP: Ha! Tizianoooooo Ferro...? No...

MB: Tiziano Ferro... I don’t like him... no, actually he’s good, he’s good

LP: What about Tiziano the artist?

CONVERSAZIONE TRA MANFREDI BENINATI E LORENZO POGGIALI

Rintoccano le campane un segno (un colpo). Musica

LORENZO POGGIALI: Parliamo di Tiziano.

MANFREDI BENINATI: Tiziano chi?

LP: Ahah Tizianoooooo Ferro…? No…

MB: Tiziano Ferro…Non mi piace…no è bravo invece, è bravo è bravo.

LP: Tiziano l’artista invece?

27 mar 2017

DEL VIVER PER DIRE AI POCHI

Del viver, per dire ai pochi
Che dal verde nascono
E di rugiada crescono
A cortezza d'occhio mio,
Mi faccio geloso
E memoria stringo a me.
E rendo multiplo di sè.

25 mar 2017

OGNI LINGUA E' UN MONDO

A tratti la vedo sbiancarsi nell'alba
Di fuligine rosa bucando ogni cosa
Che siano ricordi dettati dall'Io
Oppure soltanto dei pallidi segni
Voluti da lor-che-ti-comandano,
Cioè i sentimenti.

24 mar 2017

MAGIC RIDDLE

Magic triangle in magic square,
Which is made of margic circles.
Never say "I don't know where",
Unless you wanna jump the hurdles.

WE TOOK PRIDE

We took pride sooner than soon
And sooner or later I won't be there.
I won't eat more with the spoon.
I will walk with my feet bare.
I won't respond to their roll calls.
I'll leave before it all falls.

THERE THE GROUND IS LINED WITH MINES!

Dad, I've told you many times,
Where you're running up and down
There the ground is lined with mines!
Why you always make me frown?

23 mar 2017

FROM THE OCEAN CAME THE FOG

From the ocean came the fog
That deleted all I'd seen.
I had seen a giant bear
And I had seen a little frog
That was bringing love to her,
From the castle where he had been.

20 mar 2017

I WENT DOWN A DIRTY DITCH

I went down a dirty ditch
And there I found a flashy bitch.
She was floating in the water
That was red, but also blue.
She was clinging to a big floater
And that made me think of you.

19 mar 2017

UN FUMETTO PER FLAVIO

IL SOMMACCO

Nessuno si cura dei nostri paesaggi. Nessuno che pensi a curare la scolitide o la xylella, estirpare la piaga del punteruolo rosso, e contenere l'avanzata dei sommacchi che presto saranno l'unica specie presente sulle colline italiane.


UOVO #13

"Manfredi Beninati - Notes for a dream. Artis on a bet (and painter in passing)"
From a film that lasts a lifetime and should be seen from all angles to put the images in order


When you paint, you use photographs of your childhood or your relatives. What precisely is the relationship between painting and photography?

MB: If there is a figure, a person in the painting, it is usually copied from a photograph because I think it is important for it to be exactly as I see it. The rest is painting. This may make use of fragments, things I see. Like maybe now I see those flowers and then later I put them in a painting in the studio. It’s a chance to organize the imagination.


INTERURBANA: LOS ANGELES

Urban magazine | "Interurbana: Al telefono con Manfredi Beninati" | di Francesca Felletti | 2009 | Los Angeles

Che cosa ami di L.A.?
I paesaggi visti dalle freeway e il ritmo lento della vita. È un mondo senza stress, messicano, dove non è possibile fare più di un paio di cose in una giornata date le distanze, ma si lavora benissimo. C’è tutto lo spazio fi sico e mentale per dedicarsi a quello che in città iper affollate non è facile fare.

Che cosa odi di L.A.?
Che sia a tante ore di volo dal resto del mondo “utile” e che sia tanto diffi cile riuscire a mangiare decentemente.


IN AN EMPTY GLASS

Short true story for the Liverpool Biennial. (2007)

In this story all things are from the ocean and hopefully I’ll be able to give you enough clues to understand why.

«... on second thought we all have some secrets to protect and cherish. Hiding a treasure, even if it's the fruit of criminal activities is not always a condemnable action, in my opinion.
For instance, I know a respectable family who has made their fortune from piracy. The father and the mother spent the first twenty years (or so) of their union looting ships and fishermen's villages until they had enough of it, by which time they had put away enough money and valuables to live in grand style for several generations.

18 mar 2017

SHAKESPEARE VS CROLLALANZA. 2

E se il Bardo fosse una donna? Se dietro questo mito non si celasse né W. Shakespeare né Michel Agnolo Florio Crollalanza [vedi Ipotesi 1] ma la madre di quest’ultimo, la nobildonna Guglielma Crollalanza messinese di origini lombarde, anche lei, come il figlio, calvinista e, perciò, costretta a rifuggiarsi in Inghilterra? Dopotutto la traduzione inglese calza perfettamente a costei più ancora che al figlio. Guglielma-William (non esiste il nome al femminile in inglese) e Crollalanza-Shakespeare (crolla o scrolla= shake, lanza o lancia= speare). E poi… anche lei sembra che avesse “il vizio” di scrivere [fonte: Martino Juvara] e a quell’epoca, più ancora che oggi, alle donne non era concesso alcuno spazio in tanti ambiti, tra cui il teatro (ricordo che persino i personaggi femminili erano recitati da attori uomini vestiti da donna!).

SHAKESPEARE VS CROLLALANZA. 1

Secondo molti studiosi Shakespeare sarebbe il messinese Crollalanza. Il che spiegherebbe le troppe lacune nella biografia ufficiale del bardo...

Si pensa universalmente che l’autore dell’Otello, di Sogno d’una notte di mezza estate e dell’Amleto sia il figlio d’un guantaio inglese cresciuto senza alcuna educazione accademica e senz’alcuna esperienza diretta dei luoghi in cui ambienterà, in maniera assolutamente, dettagliatamente familiare, le sue opere teatrali divenute in questi ultimi cinque secoli le più rappresentate al mondo nonchè l’opera in assoluto più rappresentativa, emblematica della storia del “suo” paese. Tutto, però, senz’alcuna prova certa a suffragarne la veridicità.

AUGUSTO E LA MONETA FIAT

Spero d’esser io stesso in grado di perdonarmi l’audacia d’essermi imbarcato in un compito così tanto più grande di me, volendo quì ricordare (ed offrire lo spunto per una discussione su) un fatto storico d’importanza assoluta che, pur riguardando molto da vicino i fatti economico-finanziari che noi tutti (specialmente italiani e mediterranei d’oggi) stiamo dovendo affrontare nostro malgrado, sembra esser stato dimenticato dagli storiografi e dagli studiosi d’economia più attenti.

POVERO È COLUI CHE NON È CARMELO. NÈ BENE

C'è un artista contemporaneo americano che ha costruito il proprio mito attorno ad una performance che è tale e quale a una lunga sequenza (quasi un film nel film) di Nostra signora dei turchi. E non l'ha mai rivelato a nessuno che la sua fonte di "ispirazione" era proprio quell'opera prima di Carmelo Bene regista che nel 1968 vinse il premio della giuria al festival di Venezia e che, quindi, proprio in virtù di questo premio e della conseguente notorietà della pellicola così tanto poco canonica, l'artista americano, con molta probabilità, aveva già avuto modo di vedere in quel di Los Angeles, quando nel 1972 presentò al mondo (cioè la California) la sua "rivoluzionaria", "irriverente", "grottesca" "opera d'arte" che lo consacrò d'un botto allo status di genio rivoluzionario.

ANDREA E PALERMO

Mancando da Palermo da tanti anni e non avendone, neanche prima di lasciarla, mai realmente conosciuto questo suo aspetto di suo profondo attaccamento alle anime di chi nella sua storia ha abitato il suo cuore, rimasi stupito, al mio rientro, dalla somiglianza a lei dei suoi artisti. Quando conobbi Andrea Di Marco mi fu lampante che chi più di tutti le somigliava era lui. Perchè Palermo, malgrado le apparenze, è pregna di intelligenza algebrica al punto che a questa preferisce l’istinto. Così, infatti, era Andrea. La sua mente tanto chiara e logica da annoiarlo e spingerlo a rifugiarsi nella natura schietta delle cose, sovrapponendo a lei la propria esperienza, la propria vita.

E CROZZA SCOPRÌ IL GENIO DEGLI ITALIANI. MIRACOLO AL 64° FESTIVAL DI SANREMO

Tò, il signor Crozza ha scoperto che, dopotutto, gli italiani non sono un popolo da buttare via! Meglio tardi che mai? Si è vero, ma sarebbe stato auspicabile che a sciorinare un pò di numeri come ha fatto nella serata finale del brutto Sanremo di quest’anno, il signor Crozza ci avesse pensato qualche anno fa. Da guru, campione di ascolti, addirittura oracolo di tantissimi giovani che della nostra storia non sanno più nulla avrebbe potuto contribuire pesantemente a formare una visione dell’Italia meno triste e nichilista di quella propinataci dal regime attuale. Avrebbe potuto contribuire a restituire l’ottimismo di cui il nostro sistema culturale ed economico hanno maledettamente bisogno per tornare ad essere centrali se non altro per l’Italia.

FIASCHI E GRAFFITI

Questa volta da Los Angeles non torno con le tasche completamente vuote. Almeno questa volta tornero’ con un insegnamento. E’ successo che graffitari e romani hanno avuto ciascuno quel che si meritava e, adesso, tutto e’ in una nuova prospettiva. Ed e’ la prospettiva d’una nuova piu’ democratica e meritocratica scala gerarchica che d’ora in avanti regolera’ le relazioni del mondo (dell’arte). Ad uscire vincitori sono i graffitari e, neanche a dirlo, gli sconfitti gli altri, gli artisti di Roma. D’altronde Roma e’ da anni in mano ai graffitari che dispongono dei suoi monumenti e delle sue piazze come meglio credono col benestare del suo popolo e dei suoi amministratori. Dunque era da aspettarsi un risultato del genere anche qui’ a Los Angeles dove, malgrado i taggari non abbiano vita facile poiche’ comunemente considerati vandali e imbrattatori, e’ stato loro riconosciuto uno status piu’ alto rispetto a quello degli artisti di corte in trasferta.

TRANSHUMANISM ACCORDING TO PROFESSOR CAMPA

Here is the first part of an interview with the Honorary President of the Italian Association of Transhumanists, the Philosopher and Sociologist Riccardo Campa. Prof. Campa is mostly known for his studies in the Ethics in Science and Transhumanism field and previously for his defence on the idea of self-directed evolution. He carries out research both as a Professor Associated to the Sociology of Science and Technique at the University of Jagellonica in Cracovia, and as the President of the Transhumanist Association, of which he is the founder. Manfredi Beninati conducted this interview in open questionnaire form.
.......

IL TRANSUMANESIMO SECONDO IL PROF. CAMPA

Vi proponiamo la prima parte di un’intervista al presidente onorario dell’Associazione Italiana Transumanisti, il filosofo e sociologo Riccardo Campa.
Il prof. Campa è conosciuto soprattutto per i suoi studi nel campo dell’etica della scienza e del transumanesimo e, precisamente, per la sua difesa dell’idea di evoluzione autodiretta. Svolge ricerche sia nella veste di Professore associato di Sociologia della scienza e della tecnica all’Università Jagellonica di Cracovia, sia nella veste di Presidente dell’Associazione Italiana Transumanisti, della quale è fondatore. L’intervista è condotta da Manfredi Beninati in forma di questionario aperto.
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INTERVIEW FROM THE BOOK "AUS KüNSTLERSICHT"

From "Aus Künstlersicht - 13 Fragen - 51 Interviews", by Aeneas Bastian e Harriet Häußler, Galerie Upstairs, Berlin, 2009

Questions to Manfredi Beninati from Dr. Bastian

1. What is art?
This is how I answered the first time somebody asked the same question. I just found it in my hard disc and tought it would be interesting to compare it with my new point of view (at that time I only had one or two years experience in the art world):

RICORDI IN SUPER 8 DEL MANICOMIO DI PALERMO / MEMORIES IN SUPER 8 FROM PALERMO'S MENTAL HOSPITAL



Ospedale psichiatrico di Palermo, anni 60.
Mostra "Mentre il leopardo sbrana l'Okapi"

CONVERSAZIONE TRA DUE BEBÈ

Nel ventre di una donna incinta si trovavano due bebè. Uno di loro chiese all’altro:

- Tu credi nella vita dopo il parto?
- Certo. Qualcosa deve esserci dopo il parto. Forse siamo qui per prepararci per quello che saremo più tardi.
- Sciocchezze! Non c’è una vita dopo il parto. Come sarebbe quella vita?
- Non lo so, ma sicuramente... ci sarà più luce che qua. Magari cammineremo con le nostre gambe e ci ciberemo dalla bocca.
-Ma è assurdo! Camminare è impossibile. E mangiare dalla bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale è la via d’alimentazione … Ti dico una cosa: la vita dopo il parto è da escludere. Il cordone ombelicale è troppo corto.

11+9 DOMANDE AL PROF. LISSONI

Vi proponiamo una selezione di 11 domande e relative interessantissime risposte su temi quali coma, premorte, autoguarigione, big pharma e ghiandola pineale, estratte da un questionario più ampio posto da Manfredi Beninati al prof. Paolo Lissoni, oncologo, endocrinologo, teologo e poeta, responsabile di Oncologia presso l’Ospedale di Monza, fondatore della Psiconeuroimmunologia. Cogliamo l'occasione per informare che sabato 10 maggio 2014 il prof. Lissoni terrà una conferenza su questi temi, presso la sede di Palermo dell'Associazione Flavio Beninati. Ulteriori informazioni saranno disponibili sui nostri siti nei prossimi giorni.

A STILL IMAGE HOLD YOU OUTSIDE ITSELF

Painting (like drawing or sculpture) is one of the most immediate means of expression. This is because it is so easy to use the materials and instruments, and because it implies complete independence. The painter’s work does not require the intervention of any third person. Another important quality is its immediate availability to analysis, thus allowing it to be continuously modified. All this makes painting (as well as drawing and modeling) an irreplaceable media, even when the activity of an artist is turned toward vaster and more complex horizons. Moreover, the sense of continuity with art from the past is a fascinating ingredient: the idea of using the same instruments (or almost the same) that have been at the disposal of artists for the past centuries…

ARTS-UP

Interview avec Manfredi Beninati. Par Jean-Paul Gavard-Perret (2011)

- Qu’est-ce qui vous fait lever le matin? Le besoin de me faire un café (Il voler farmi un caffè)

- Que sont devenus vos rêves d’enfant? Ils ont grandi avec moi (Sono cresciuti con me)

- A quoi avez-vous renoncé? A la mortalité sereine (Alla serena mortalità)

- D’où venez-vous? D’un instant d’idiotie de mes parents (Da un momento d'idiozia dei miei genitori)

TRIBE ART

Intervista con Manfredi Beninati di G. G. Blando (2011)

Un mondo che si rivela con la luminescenza e la magia di immagini svelate da una lanterna magica, cosi appaiono le visioni di Manfredi Beninati, artista palermitano, poeta di una realtà scoperta attraverso il filtro della memoria, con il senso del trascorrere del tempo, del fluire sedimentato della percezione, mediato dal filtro della coscienza, dalla sovrapposizione delle interpretazioni, dagli inganni della mente. Non si dimenticano le sensazioni e il vissuto interiore convive e si sviluppa con l ‘essere che cresce e si trasforma ed è questa coscienza dilatata nel tempo che rende ancora più sensibile il presente. L’infanzia è un frammento sbiadido e le stanze della memoria ritornano a vivere come luoghi dell’anima, come se il momento possa essere “durata interiore”, secondo la filosofia di Bergson, come un passato che vive ancora. Il disordine che nasce da un’accumulazione di oggetti, si stempera attraverso l’evanescenza pittorica che assegna alle cose il fascino della consunzione determinata dal tempo con il suo inesorabile trascorrere.

THE WHITE REVIEW

Interview with Manfredi Beninati - by Lowenna Waters (2011)

TIME, MEMORY, THE LANDSCAPE OF THE MIND, MANIFESTATION AND METAMORPHOSIS, RESURGENCE AND COLLAPSE AND THE CRISP CRUST OF SICILIAN PASTRY: ALL ELEMENTS OF THE PAINTINGS, DRAWINGS, SCULPTURES AND INSTALLATIONS OF MANFREDI BENINATI.

Based in Palermo, Manfredi started working as a contemporary artist in 2000 after a three year stint as a film director’s assistant. He has fostered a love for cinematography since his youth, when he often missed school after staying up all night to watch films.

ESFERA CRITICA

"El arte nos revela misterios, la filosofía trata luego de explicárnoslos" - Entrevista de Gema Melgar con Manfredi Beninati. (2011)

En declaraciones en su reciente inauguración de Dicembre 2039 dice "Desde los comienzos de mi carrera artística he hecho cosas para mí mismo, cuadros y esculturas que no tenía la intención de mostrar en ninguna parte..." Según tengo entendido, parte de estos cuadros 'privados' conforman esta exposición, ¿que le hizo cambiar de idea y mostrarlos?

17 mar 2017

Hanoi - a noi!

 P°-§/@ 
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             Hanoi - a noi!

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                                                                                       ______ _          ........           -------:>

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CURA. 2009

Manfredi Beninati intervistato da Salvatore Bellavia per CURA. magazine

S.B. Davanti alle tue opere assistiamo come spettatori a inquadrature d’interni e figure, dei primi piani spesso, sfocate, che evocano azioni interrotte, come un sogno poco prima del risveglio, di narrazioni filmiche. Cosa resta nei tuoi lavori più recenti dei tuoi esordi nel cinema?

M.B. Tutto. Io vedo e vivo la vita come una pellicola.

S.B. Vuoi dire che riesci a selezionare i momenti, rimontando il tutto secondo un preciso disegno?

M.B. No. Intendo dire che cerco sempre di immaginarmi gli sviluppi futuri (prossimi e remoti) di ogni avvenimento e di ogni mia azione. Inoltre cerco sempre di immaginare cosa è avvenuto nel lasso di tempo in cui ho perso di vista l’evoluzione di una storia. È un gioco che faccio da sempre.


16 mar 2017

TOMIO KOYAMA

Manfredi Beninati interviewed by Arika Suminaga and Satoko Hamada for Tomio Koyama, Tokyo 2009

"All of my works I take it as a therapy, I do it for myself more than anything."

At first I would like to ask you about the title of this show, “Rearranging the Landscapes Around”.

That is because with Tomio, we decided to have a small exhibition in Kyoto at first. It was supposed to be almost two months earlier. So I had very short time to have to get everything ready. So we decided to go for two paintings, two drawings, two sculptures just to test the market. First thing that occurred to me was to take one photo of my mother, and one photo of my father, and to reproduce the photo more or less, roughly, in a painting, drawing, and sculpture. For instance, if you look at that painting, that is my mother sitting there on the table and that is my mother again in a drawing and a sculpture. But the landscape is always different. So Tomio asked me to give him the title, that was the first thing occurred.

15 mar 2017

ON FILIPPO SANGIORGIO

I have finally seen Filippo Sangiorgio's "the exploded house" which he made back in 1917 near the lake of Piana degli Albanesi and it is the most extraordinary work of art i have seen or even just immagined to date. Moreover, the idea that such a sofisticated mind (capable ofconceiving such thing) should be associated with an illetteraten Sicilian man born in a family of shepards and brought up in the least cultured environment possible, makes the whole thing somewhat of a miracle.
The first time i had heard of this house must have been a couple of years ago when, on the way back from Corleone to Palermo, the car i was in broke down and we had to spend the night in a little cottage by the lake of Piana. There i overheard a german couple trying to explain that they were looking for a bombed house in the area. I didn't pay too much attention at the time.